giovedì 17 luglio 2008

Fantasmi

Ormai, da qualche settimana per la precisione, ho ripreso a scrivere. Ovviamente non amo definirmi scrittrice, lascio questo titolo a chi ha vero talento, la mia è solo pura passione. Nella fattispecie mi diletto a scrivere romanzi fantasy Non voglio annoiarvi, veniamo al dunque, come dicevo, sto iniziando un nuovo libro la cui protagonista, anche questa volta, è Alyson una giovane e simpatica strega, che si divide fra la frenetica vita londinese e una lotta estenuante con demoni e spiriti malvagi. A proposito di storie fantastiche, sicuramente anche dalle vostre parti aleggerà qualche leggenda popolare vi andrebbe di raccontarla?




La Sardegna, splendida isola, che sembra andare alla deriva verso l’Africa o la Spagna, è ricca di misteri. Ebbene sì, non solo spiagge assolate e mare cristallino ma, anche qualche spiritello! Nella bellissima Cagliari ad esempio si aggirano ben due fantasmi: il primo si fa vedere nell’estrema periferia Cagliaritana, il secondo, il più malvagio è lo spirito di Dais, i cui terrificanti lamenti provengono dalla Grotta dei Colombi, che per la cronaca si trova sul promontorio della Sella del Diavolo. Questo era un personaggio cagliaritano (dalle cronache dell'Ottocento) che fu assassinato da alcuni banditi. Il suo cadavere fu lasciato all'ingresso di questa grotta e il mare finì l'opera, sbattendo questo corpo contro le pareti della grotta.
A Sassari, invece, pare che a Villa Caprera, costruita agli inizi del 900 e abbandonata negli anni 80 (non si sono trovati acquirenti) alberghino inquietanti presenze. Si dice che ci siano degli spiriti maligni e i loro lamenti si sentono non appena si entra nel giardino.
I ruderi invece di quello che un tempo fu Il castello di Quirra, situato a pochi chilometri da Villaputzu, sarebbero infestati dallo spettro di Violante Carroz, bellissima e avida contessa. Su di lei e sulla sua spaventosa fine giravano diverse leggende. Si dice sia stata uccisa dal marito Berengario, altri dicono sia precipitata dalla rupe del castello. Ancora oggi, pare, si sentano i lamenti della nobildonna che in punto di morte avrebbe nascosto un telaio d'oro tra i monti. Ora amici del web spetta a voi raccontarmi qualche leggenda, mi sarà sicuramente utile!

mercoledì 2 luglio 2008

Morti Bianche



Mi domando perché le tragiche morti avvenute sul luogo di lavoro vengano denominate come “Morti Bianche”. Dal punto di vista etimologico “Morte Bianca” allude all’assenza di una mano che in modo diretto sia responsabile dell’incidente. Ma le mani, dei datori di lavoro, sono invece grondanti di sangue, quello degli operai che non FANNO lavorare in sicurezza. Ogni anno in Italia muoiono mille lavoratori, cosa c’è di bianco in tutto questo? Bianco, solo il lenzuolo che mestamente copre il corpo inanime di un lavoratore. Ci sono poi situazioni che fanno meno notizia e che per questo non meritano nemmeno un trafiletto ; gli infortuni e le menomazioni fisiche i nostri invalidi civili. L’ Italia ha un primato scandalo, siamo il paese con più incidenti e anche la rinnovata consapevolezza della situazione che stiamo vivendo non sembra aver innescato un’inversione di tendenza. Ancora troppi morti .Una guerra. Ma guerra di chi e contro chi? Stato? Datori di lavoro? Sindacati disonesti, che importa cercare un colpevole tanto non verrà punito. In questa guerra non muoiono eroi, perché chiamarli tali? Le forze dell’ordine muoiono per lo stato ed è per questo che vengono proclamati eroi nazionali . Ad un operaio non fanno il funerale di stato, con tutti gli onori e le formalità. Del resto è solo un operaio. Ed invece per me sono loro gli eroi. Quelli che escono di casa con la consapevolezza di fare un lavoro faticoso, che sudano per avere uno stipendio misero, che lavorano nella consapevolezza del pericolo e nella paura di sfondare il muro dell’omertà; “ e se poi denuncio il mio datore di lavoro sarò licenziato, chi darà da mangiare ai miei figli”
Le lacrime delle vedove e degli orfani, bagnano anche i nostri volti. E di Bianco, in tutto questo, non c’è proprio nulla.